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di Daniel Schmid, con Michel Volta, Christine Boisson, Vittorio Mezzogiorno, Laura Betti, Carole Bouquet, Jean Bouise, Raul Gimenez
(Svizzera, 1987)
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Come nel cinema di Resnais, in JENATSCH ci si interroga sul tempo; sul suo trascorrere, sulla sua possiblità, o impossibilità di filmarlo. Osservando questa storia curiosa sullo scheletro di un eroe grigionese ritrovato con le traccie di un colpo in testa, verrebbe di propendere per la seconda delle ipotesi. Poichè non ci sembra che proprio la ragione d'essere dell'opera, il trapasso temporale, si risolva espressivamente. Si svolta l'angolo, le armature si sostituiscono ai blusotti in pelle, i cavalli alle moto e le torce ai neon: ma la corrente continua a non passare. Malgrado un cast internazionale più che raro per il nostr cinema; malgrado la foto di Renato Berta. Piuttosto, rimane nella memoria, JENATSCH, per un suo modo insostituibile di guardare al paesaggio, alle montagne, alle valli, a certi paesani. Ai treni, dagli interni squisitamente fotografati, che rivisitano incessantemente un itinerario alpino.E' questo tipo di sguardo, che riesce a riconsiderare il paesaggio meno fotogenico al mondo, che vorremmo ritrovare in maniera determinante nel cinema del più visionario dei nostri registi: come in quella sequenza che continuiamo a ricordare, forse a torto, come la piu' bella della sua iconografia. L'immensa panoramica delle vette innevate, ne LA PALOMA, come un inno al sublime ed al trascendentale.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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SCHMID DANIEL 
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